Dom. Set 1st, 2024

Gli eventi di una vita smembrata in migliaia di fotogrammi, analizzata, indagata, ad uso e consumo della morbosa curiosità, non si capisce se del telespettatore o del telecronista, dall’incontrollato desiderio di essere sul pezzo, di raccontare notizie inedite o tutt’al più poco note. Questo è diventato il funerale della Regina Elisabetta II: le gaffe del nuovo Re Carlo III- i dissidi tra il nuovo erede al trono e suo fratello, l’incolmabile divario tra le loro mogli, la nuova regina consorte, quanto meritevole o semplicemente fortunata di essere seduta sul trono, e in tutto questo, chilometri e chilometri di folla che si è sottoposta ad ore  lunghissime di attesa per onorare la Regina che finalmente riposa adagiata sul catafalco su cui erano posate due corone: quella Imperiale tempestata di gemme e quella in cui erano intrecciati  i fiori simbolo dei suoi luoghi prediletti, una metafora del Suo essere sovrana e contemporaneamente donna. 

Sentendomi parte della storia, come tanti tantissimi,  ho seguito l’evento accompagnato da fiumi di parole che come salmoni ritornavano alla sorgente non una ma decine di volte, ripetizioni inutili, cloni di vecchi reportage. 

Ma … ci sono stati momenti in cui il silenzio della folla ha fatto tacere anche il più logorroico commentatore, impartendo una  lezione di eleganza e di rispetto come se Arpocrate stesso, Dio del silenzio, col dito sulle labbra li avesse invitati a tacere. 

A parte rarissime eccezioni, infatti, solo qualche giornalista riesce a tenere a freno la lingua, riesce a non ascoltarsi nel proferire parole insignificanti durante i grandi eventi. Pochi o rarissimi rispettano quel silenzio necessario  a guardarsi dentro, ad ascoltare le emozioni del silenzio, perché è il silenzio, che travalica i confini del cuore e della mente in cui le emozioni si aggrappano alla pelle e trasformano un evento, una giornata, in un istante infinito di vita. 

Il silenzio è l’unica musica da ascoltare in momenti di stratosferica gioia o abissale dolore. 

Nadia Farina. 

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