Vedere un mondo in un granello di sabbia
e un paradiso in un fiore di campo,
tenere l’infinito nel palmo della mano,
e l’eternità in un’ora.
Un pettirosso in gabbia
fa infuriare tutto il cielo.
Questi versi appartengono alla poesia “ Gli auguri dell’innocenza” di William Blake, artista eclettico, nato a Londra il 28 novembre del 1757 e celebre per i suoi disegni e dipinti visionari.
Le sue figure allungate interpretano in modo visionario e del tutto originale miti storici o biblici. Ama sperimentare e nel 1788 inventa l’acquaforte a rilievo che utilizzerà per illustrare i suoi libri .
Tra le opere più importanti a stampa miniata ci sono Songs of innocence and of experience, il suo libro di poesie più importante in cui si parla di innocenza, gioia e amore libero.
È giusto che sia così;
L’uomo è stato creato per la gioia e la tristezza;
E quando questo lo sappiamo giustamente,
andiamo per il mondo con sicurezza.
Gioia e dolore si intrecciano finemente,
Un vestito per l’anima divina.
Sotto ogni dolore e pene
scorre una gioia con uno spago di seta.
Spirito libero e fuori dagli schemi, realizza illustrazioni per Original stories from real life ( 1788/ 1791) di Mary Wollstonecraft, con cui condivide i pensieri femministi che sostengono il diritto delle donne alla loro completa autodeterminazione.
La Wollstonecraft riconosce che molte donne ai suoi tempi appaiono superficiali e sciocche , ma non perché lo siano, ma perché escluse da una corretta educazione. Infatti scrive:
“ Istruite fin dall’infanzia che la bellezza è lo scettro della donna , il loro spirito prende la forma del loro corpo e viene chiuso in questo scrigno dorato, ed essa non fa che decorare la sua prigione”
Una delle critiche più forti va alla sensibilità eccessiva delle donne. Ella crede che le donne, diventando preda dei sensi, non riescono più a pensare razionalmente.
Anche Blake si esprime così in un suo verso:
“Essere in una passione può far bene,
ma non è un bene se la passione è in te.”
Ogni spirito libero quindi finisce per assomigliarsi e traccerà la strada verso qualcosa di nuovo.
Naturalmente molti anni dovranno trascorrere prima di parlare di rivoluzione femminista, tuttavia molti spiriti nuovi di quel secolo illuminato ci parlano ancora oggi.
Un’altra poetessa visionaria che sperimenta un linguaggio insolito: rime imperfette e ricche di assonanze e allitterazioni.
Una punteggiatura molto personale : trattini che sostituiscono i punti e le virgole per imitare il ritmo del respiro.
Una scelta di vita ritirata e solitaria, ma non priva di emozioni e ricca di amore e di spiritualità.
Sto parlando di Emily Dickinson, naturalmente.
Poetessa sublime, nata ad Amherest in Massachusetts nel 1830.
Veste di bianco, simbolo di purezza, e non pubblica mai le sue opere in vita. Sebbene a trent’anni abbia deciso di non uscire mai dalla sua stanza, mantiene una fitta corrispondenza con amici e parenti e molte delle sue poesie accompagnano le sue lettere.
Solo dopo la sua morte, quando le sue opere sono rese pubbliche, viene considerata , insieme a Walt Whitman, una delle voci più interessanti della poasia americana.
A differenza di Whitman, gli spazi che lei descrive sono sono quelli interiori. Lo spazio dell’animo umano.
Il pettirosso prova le sue ali
Non conosce la via,
ma si mette in viaggio verso una
primavera
di cui ha udito parlare
Forse non tutto ci è chiaro di queste anime illuminate. Non tutto riusciamo a cogliere.
Il loro sentire visionario non è sempre facile da comprendere.
Non importa: respiriamole.
Voglio terminare questo mio articolo con le parole di William Blake, che suggeriscono altri confini:
“Se le porte della percezione fossero purificate, tutto apparirebbe all’uomo come in effetti è , infinito”
Anna Bruna Gigliotti