Dom. Dic 8th, 2024

L’Eredità musicale di Battiato

Da poco il grande Maestro ci ha lasciato e di tutto è stato detto e trasmesso dai Media, fra canzoni, opere, interviste,  servizi speciali,  dossier,  senza dimenticare poi,  i numerosi video su You Tube che spaziano dal Sacro al Profano,  dalle citazioni letterarie a quelle artistiche,  frutto della sua concezione di anima, spiritualità, ed irriverente ma al tempo stesso delicata sensibilità di “siciliano doc”.

Anche la nostra rivista vuole celebrarlo, partendo dalla spiritualità presente nella sua Musica, evocante spazi siderali, galattici respiri e suggerimenti meditativi.

Testi poetici, veri, un po’ crudi e leggendariamente sensuali, come nel testo di “Il sentimento nuevo – i desideri mitici di prostitute libiche, il senso del possesso, che fu prealessandrino… o riferimenti mitologici nella stessa canzone, “ la tua voce come il coro delle sirene di Ulisse mi incatena...” con atmosfere persino pittoriche e fantasiose, citazioni colte e disperatamente alla ricerca continua del Suono Puro.

La sua vita è stata una ricerca che, fra compagni di viaggio e persone di valida statura intellettuale e religiosa (che andavano dal filosofo Sufi Gurjieff, a Giorgio Gaber) verteva come lui stesso affermava, al quantistico, persino in politica. Ma era troppo avanti per essere capito, troppo intelligente per prostituire la sua musica a un’egida commerciale e pur non ricercandola, con estrema naturalezza percorreva in una sola battuta con tempi irregolari, concetti atavici ed ancestrali.

Partiamo ad esempio con “Centro di gravità permanente dal ritmo incalzante ed insinuante delle percussioni e dei bassi, deciso, che inizialmente poteva dare l’idea di un “originale “nonsense” una divertente canzonetta volta a stupire, mentre al contrario era un invito a riscoprire l’aspetto interiore e la centralità dentro di sé, il proprio centro orbitale, dall’Uomo all’Universo, dal Cuore all’Infinito, e di conseguenza, il proprio equilibrio.

Un uomo coltissimo e un poeta raffinatissimo. Gli accenni ad una spiritualità al di fuori di ogni religione,  ma al tempo stesso alla ricerca di Dio, come energia sempre presente, il ritratto di un’inquietudine che trova pace nelle genuine, ovattate atmosfere di “ Prospettiva Nevski, pennellate impressioniste, da ascoltare al semibuio gustando una calda tisana. Molto interessante il testo di ” I treni di Tozeur città tunisina circondata da un lago salato, luogo di curiosi miraggi chiamati “Fatamorgana,fenomeni di illusione ottica ove appaiono barche, uomini ed oasi come sospese in aria… e qui la sorpresa: perché ne parla Battiato?

Si riporta dal testo:

Passano ancora lenti i treni per Tozeur…

Nelle chiese abbandonate si preparano rifugi… E nuove astronavi per viaggi interstellari…” (cit. dal testo)  citazione nata dalla leggenda che vede la “Fatamorgana” come una creatura celeste che si eleva in cielo su un carro bianco e azzurro trainato da sette cavalli bianchi, chiaro riferimento alle Pleiadi, noto gruppo di sette stelle.

In “ No time, no space” si ripercorre la dimensione del “non tempo e del non spazio”, di “civiltà lontanissime e continenti scomparsi alla deriva.” (Atlantide?).

 E ancora: “Seguimmo per istinto le scie delle comete come Avanguardie di un altro sistema solare.” Testo poetico,  pop elettronico condito da suggestioni delicate e ricche di sentimenti di pace. In “ Voglio vederti danzare” irrompe,  il ritmo di “sette ottavi “ in “coppie di anziani che ballano…”il simbolico numero sette che riappare, nel suo significato cabalistico. Egli era studioso di danze sacre e di varie religioni, senza seguirne nessuna. Come lui stesso affermava nelle sue interviste, amava viaggiare in tutti quei luoghi dove la Fede è connessa all’uomo e meditare almeno due volte al giorno. Misticismo, esistenzialità, religione, meditazione con “L’Era Del Cinghiale Bianco”, e “La voce del padrone”. O la magia fantascientifica di “Via lattea”:Ci alzammo che non era ancora l’alba Pronti per trasbordare Dentro un satellite artificiale Che ci condusse in fretta Alle porte di Sirio” . “Noi Provinciali dell’Orsa Minore alla conquista degli spazi interstellari”che rappresentano il desiderio dell’uomo di varcare i confini, quelle colonne d’Ercole che ora il grande Maestro ha varcato e chissà quali e quante opere potrebbe offrirci…

Che dire, Franco …NAMASTÈ!                              

Daniela Casaburi

(la foto è un’opera di DANIELA CASABURI, QUADRO DIGITALE TITOLO:”LA ROCCA” )

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