Sab. Dic 7th, 2024

E la strega preparò l’incantesimo … con filtri di ogni genere a base di ingredienti naturali ed improbabili, non propriamente presi in prestito dall’uomo, estirpati dal regno vegetale o rubati a quello animale; antichi sortilegi gettati nell’etere dall’alba dei tempi, fluidi magici contenuti in coppe auree o intarsiate di pietre preziose, destinati ad eroi o ignare principesse, come delle fiabesche briciole di leggende,  di mitici e segreti rituali presenti nelle pagine più ricercate della più curiosa letteratura e dai romanzi più misteriosi ed esoterici, con tematiche riprese poi dalla cinematografia e dall’Arte impressionistica.

Inoltriamoci dunque nel panorama vasto e incontaminato, nel terribile e spesso sanguinario (benefico e malefico ) mondo delle pozioni, dei filtri e degli elisir : cosa sono esattamente? Perché sono rimasti nel nostro immaginario come qualcosa di meraviglioso, attraente, (seppur spesso e volentieri pericoloso) mezzo di Potere? 

Iniziamo il nostro consueto viaggio nel tempo e saltiamo in Grecia ove berremo l’Ambrosia, il nettare degli Dei  ricavato dal corno della capra Amaltea che nutrì Zeus nascosto a Creta per proteggerlo dalla furia cannibale di suo padre Krònos , sorte toccata a tutti i suoi fratelli : conferiva l’immoralità.

Nell’antico Egitto secondo la scienza esoterica, gli antichi Faraoni utilizzavano il sale e l’olio come cosmetico e nelle mummificazioni .

 In Arabia le tradizioni erboristiche si unirono alla farmacopea occidentale e le bevande avevano nella cultura islamica un valore simbolico: il latte per esempio, viene ancora oggi considerato una bevanda benaugurale che rappresenta la sapienza, il thè di Ibisco è la bevanda preferita nel digiuno del Ramadan, ottimo dissetante che corregge gli zuccheri nel sangue, il vino veniva e viene addizionato ad erbe officinali e miele, (come facevano i Greci e Romani ) ottenuto fermentando uva passa, datteri e orzo. Le erbe medicinali erano usate come anestetico e diffuse dal sapere delle cosiddette streghe “bianche” e “nere” (  rispettivamente  benefiche o malefiche) e in seguito perseguitate dalla Chiesa cristiana con roghi ed inquisizioni dal 1300 in poi: tra costoro menzioneremo le streghe “Herbane”, particolarmente esperte nella creazione  di unguenti filtri e rimedi tratti da olii essenziali  e dalle erbe comunemente usate anche oggi in cucina, come ad esempio l’Origano, il Prezzemolo e l’Erba Cipollina, assieme ad altre meno conosciute come l’Assenzio e la Verbena ; nei rituali di morte venivano aggiunti sangue umano unghie e capelli, oltre a veri e propri pezzi di dita… Nel Medioevo ci si rifaceva ad un libro segreto nonché anonimo come la “Chiave di Re Salomone,” contenente rituali magici e demoniaci: grandi alchimisti come AgrippaParacelso creavano filtri magici utilizzando la Gematria con simboli geometrici sacri come il Pentacolo ( la stella a cinque punte), unitamente all’invocazione degli spiriti ; sorse inoltre l’arte profumiera ed erboristica negli antichi monasteri .

Ed ora una piccola carrellata di curiosità  dall’antica erboristeria delle streghe bianche Herbane: il Cardus Tulipano sfrangiato    veniva utilizzato per la pelle con proprietà di anti invecchiamento; l‘Aloe per multiusi anti age e purificatori ;il Cardamomo utilizzato per evitare gravidanze ; l’Olio di Cotone come insetticida e ottimo per la vista e il sistema nervoso, l’estratto di Cumino e la radice di Curcuma per la bellezza e la giovinezza; i petali seccati di Crisantemo per alleviare mal di testa e calmare ansia e nervosismo; lo sciroppo di bacche di Crispino per il mal di denti… e ancora… lo Stramonio, conosciuto anche come “erba del diavolo” o “erba delle streghe”,di sapore amaro e utilizzata soprattutto come liquore per le sue doti inebrianti e allucinogene; il fagiolo, la lenticchia e il peperone danno un  grande potere magico, da cui esempi in letteratura: ricordiamo la fiaba del Fagiolo magico, la Mangragora  di  Henry Potter  nel romanzo e nel film…

 Ma  anche il Caffè e la semplice acqua erano utilizzati! Quest’ultima in epoca medioevale era considerata un potente filtro della giovinezza , se unita ad alcune erbe e soprattutto, grazie al potere di certi luoghi che bagnava, da cui nacque la famosa mitologia dei “Giardini dell’Eden”. In questo periodo nacque il culto della Pietra Filosofale, ( l’elisir di lunga vita) dall’antica alchimia per trasmutare i metalli in Oro e ricordiamo il grande Conte di Cagliostro che riprese gli esperimenti di Ermete Trismegisto.

Concludiamo con: l’India, dove per avere l’immortalità si beve il Soma, (bevanda fermentata da una linfa estratta dall’Asclepias);

la Cina, ove si trova il Ling Zhi, un particolare fungo che cresce in gran parte dell’Asia, detto anche “fungo dell’immortalità”; il Perù ove per combattere la fatica del raccolto sotto al sole persino i bambini masticano le foglie di Coca; la Foresta Amazzonica, dove si ricava una radice allucinogena e psichedelica, l’Ayahuasca, erba sciamanica in grado di portare a stati alterati coscienza e sintomi poco simpatici come nausea e vomito (ma lungi da moralismi ciò si può benissimo ottenere anche con la semplice meditazione, senza l’uso di sostanze psicogene).

E potremmo continuare… ma ciascuno può secondo il suo gusto e la sua curiosità, cercare come  in una caccia al tesoro il segreto contenuto in moltissime di queste piante…quel che più conta è che al di là del potere curativo di certe erbe e rituali, ci sia una Consapevolezza che copre ogni sapere, grazie al quale si può curare con la forza della mente anche con una zolletta di zucchero (il riconosciuto “effetto placèbo”). L’energia più grande e potente e di grande magnificenza è quella della mente o meglio dello Spirito, che rimane dentro di noi e possiamo sì amplificarla con antichi rimedi, senza dimenticare però che senza questa sicurezza, essi perderebbero il loro effetto.

Perchè la vera pozione siamo noi, o meglio, la nostra Anima,  contenuta nell’alambicco,( nel calice), del nostro corpo:come un Sacro Graal , prezioso, unico, di cui solo noi, siamo responsabili.

Daniela Casaburi

(Foto di Daniela Casaburi)

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