Sab. Dic 7th, 2024

L’Arte è il mio bene e la mia maggiore ricchezza; nessun ladro me la può rubare: non me la possono togliere né l’acqua, né il fuoco, né i malandrini- (Paracelso)

La ricerca dell’alchimista si basa sull’effetto e sul principio di tutte le cose e ne indaga le cause più remote. Poiché è convinto che i minerali sulla terra, divisi in  pietre e  metalli, siano “generati dall’influenza dei  corpi super celesti, quelli che sono più lontani dalla Terra, oltre la Luna, non può esimersi dal lavorare senza tenere conto della loro costituzione determinata dalla materia del pianeta corrispondente e ciò che accade in natura può essere riprodotto artificialmente.

Vi sono sette metalli, ciascuno correlato al suo pianeta: l’ORO che viene dal Sole, l’ARGENTO dalla Luna, il FERRO da Marte, l’ARGENTO VIVO da Mercurio, lo STAGNO da Giove, il PIOMBO da Saturno, il RAME ed il BRONZO da Venere. I  metalli sono così chiamati dagli alchimisti, con il nome del loro pianeta. 

Nel corso delle varie operazioni, alcuni producono pietre in maniera artificiale, che sottoposte ad ogni controllo, si rivelano identiche alle pietre naturali, e secondo il colore che deriva dalla composizione del pianeta corrispondente, si avranno uno zaffiro, una ametista…

Nelle pietre, trattate sia con il freddo che con il caldo, l’agente principe è sempre l’acqua, ma si individuano altri principi fondamentali: Sostanza, Virtù e  Azione: Le pietre possiedono qualcosa delle virtù nascoste dei corpi super celesti, ma non hanno la stessa sostanza delle stelle, eppure, sono comunque dotate di parte della natura di ambedue.

Di Ermete Trismegisto,  è il risultato di una ricerca di cui parla Aristotele che lo chiama Ermogene, padre, e  tre volte filosofo per la completa conoscenza della pratica e della teoria delle scienze.

Fu per me una gioia  quale mai avevo provato prima quando giunsi alla perfezione e vidi la Quinta essenza senza alcuna scoria della materia inferiore”.

Liberò l’Aria, l’Acqua, la Terra e il Fuoco, dalle scorie di altri elementi inferiori, e dopo averli quindi purificati, li poté riunire ottenendo una meravigliosa unica materia, completata da qualcosa di inafferrabile, indefinibile: la Quintessenza, appunto, lo spirito puramente immateriale del mondo. il Fuoco Segreto, a dimostrazione che  la Materia non può trasformarsi senza che su questa,  non scenda lo  Spirito.

Di segreto non c’era soltanto il mitico fuoco, poiché ogni risultato doveva essere nascosto ai più, indegni di entrare nel profondo di una ricerca spirituale protetta dalla divina sapienza e  non solo materiale, dove l’unico scopo era raggiungere l’Oro Filosofale. Tanto è vero che la pratica di laboratorio continuava nell’oratorio dove l’alchimista cercava l’illuminazione con la forza della preghiera. Non bisogna però dimenticare che l’Alchimia è una operazione filosofica ma anche pratica, ridurla al concetto di semplice e solo spiritualismo è un errore che i Maestri invitavano a non fare, poiché, la  Materia era per gli alchimisti, un essere organico, vivo, sensibile e lo nutriva come fosse un bambino. In cambio la trasformava in una sostanza che chiamava Medicina, attribuendo alle pietre un potere terapeutico in grado di curare molte malattie.

Attraverso una serie di fasi, di cui si parlerà più avanti dettagliatamente, arrivavano al compimento finale della trasmutazione, ovvero l’operazione  che ha finalmente il potere di trasmutare i metalli con  la Polvere di Proiezione (Bianca o Rossa) che si ottiene dalla Fermentazione.  Consiste nel gettare una piccola quantità di Polvere di Proiezione (racchiusa per proteggerla, in un poco di cera) su del metallo in fusione. Istantaneamente, la Polvere di Proiezione Biancatrasmuterà il metallo in Argento; la Polvere di Proiezione Rossa trasmuterà il metallo in Oro.

 L’Argento vivo o acqua mercuriale “Aqua fortis” o acido corrosivo- Metallo della luna, era chiamato anche il “Bianco escremento degli dei”,

Il pittore Albrecht Durer ha inciso a bulino una acquaforte di cui è inventore,  nel 1514 la sua opera più importante è ricca di simboli alchemici “Melancolia”

L’ Oro è la conoscenza esoterica. Uno stadio più elevato della evoluzione spirituale. Quintessenza delle forze terrestri e posto in relazione alle forze superiori e al mondo degli dei. Tutti i metalli servono a realizzare oro e argento, eccetto che con l’oro, da cui non si può ottenere l’argento.

Affascinanti sono le pratiche di laboratorio e gli strumenti usati, e poiché, come detto, la materia non poteva trasformarsi solo per opera e virtù del solo spirito immateriale, gli alchimisti si servivano di numerosi attrezzi, molti dei quali alludono alla vessazione e triturazione della materia che subisce il martirio per  essere redenta, metafora della ricerca dell’operatore, divengono anche simboli della Passione di Cristo, Cristo Pietra,  che ha subito il martirio per redimere l’uomo, il quale, attraverso la ricerca della pietra filosofale, potrà operare il proprio riscatto.

Gli attrezzi spesso assumono il valore di simbolo. Un esempio è la Storta o recipiente con beccuccio ripiegato, chiamato Pellicano, simbolo della aspirazione alla purificazione. E’ il nome dato all’apparecchio per la distillazione. Simile nella forma,  alla immagine dell’uccello che si apre il petto per nutrire i suoi piccoli, assume il significato del sacrificio di Cristo.

Più concreti e meno simbolici sono: gli Attrezzi per il fuoco: Athanor  il cui simbolo è  Il Tronco cavo, contiene l’Aludel o Uovo Filosofico: in cui si comincia la Grande Opera Trasmutatoria,  il Crogiuolo- o Braciere detto Forno- Mantice- l’Olio- la Legna ( mai il carbone)

Gli Attrezzi per lavorare la materia: Martello- Pialla- Tenaglie- Pinze- Sega- Chiodi- Ruota di Macina- Molle

Gli Attrezzi di Utilità: Alambicchi e Vetri- Bocce di vetro contenente liquidi- Terrecotte Dipinte- Vetri Con Ambra Liquida- Porcellana- Stampi- Si preferiva comunque il vetro che essendo trasparente, mostrava tutti i cambiamenti di colore della materia durante la cottura: Nero, ovvero Putrefazione- Bianco, Dissoluzione- Giallo, Sublimazione- Rosso, Rubeificazione- a cui talvolta si aggiungeva il verde.

Campana e Orologio: Segnano il tempo delle operazioni. La campana prima dell’avvento degli orologi segnava il tempo, regolandosi spesso sul canto del gallo. Gli orologi con il bilanciere cominciano a vedersi tra il XII° e XV° secolo.

Gli Attrezzi di Misura:

Bilancia: Necessaria per i dosaggi della materia

Clessidra:Segna il tempo della prima fase dell’Opus. ( Chronos) La prima clessidra è ad acqua, poi sostituita nel  XIV° secolo, da quella con la sabbia.

Compasso: permette di disegnare il cerchio cosmico, simbolo di geometria e di ordine cosmico fin dal medioevo. L’unità di Dio si manifesta all’interno del mondo visibile ed elementare nella polarità di quiete e moto, simboleggiata al braccio fisso e da quello mobile del compasso. A unirli è la cerniera dell’amore e della giustizia.  (R.Fludd)

Squadra: disegna il quadrato.

Compasso e Squadra insieme,rappresentano l’unione tra Cielo e Terra. In molte culture, antichi miti raccontano dell’unione tra cielo e terra, di volta in volta maschili o femminili, che solo in seguito furono separati per far posto all’aria e agli uomini.

Continua…

Nadia Farina

(Nella foto un’Opera di Nadia Farina- Arché-)

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