Sab. Lug 27th, 2024

Al riparo della penombra in movimento del glicine blu, sul grezzo pavimento di pietra grigia,  ho sistemato la mia poltroncina di vimine. Mi sono seduta con un  fresco bicchiere di limonata in mano e sto per prendere un libro:

  • Ti piaccio?
  • Chi sta parlando?
  • Ma sono io, guardami! Sono nel cesto che hai sul tavolino!
  • Io sul mio tavolino vedo solo dei limoni
  • Solo? Ma tu lo sai che sono importante?
  • Scusa la mia ignoranza! Non ne avevo idea!
  • Non essere ironico! Cercami nei quadri dei grandi pittori, dove mi dipingono come simbolo di fedeltà, di costanza in amore e fertilità.
  • O bella e perché?
  • Perché do frutti tutto l’anno, poi dicono che io abbia una essenza femminile e lunare, mi associano alla Vergine  perché come la Vergine regalo agli uomini molti benefici e con il mio colore che ha assorbito i raggi del sole, combatto il Demonio. E poi, Virgilio raccontava di me come antiveleno.
  • Addirittura!
  • Non è finita! Cercami nelle poesie dei grandi poeti,  Goethe, Montale…cercami sui muri di Pompei  e ti renderai conto di quanto  la mia storia sia antica, ma anche di quanto ero prezioso. Solo sulle tavole dei ricchi! D’altra parte venivo dall’Oriente, si parla di Cina, Persia, Arabia. Lo sai che il mio nome ha una origine araba? Sono stati gli arabi e i Crociati a diffonderlo nel Mediterraneo. La Scuola Medica Salernitana poi, ha raccomandato il mio uso come antisettico, tonico, per ammorbidire le mani, rinforzare le unghie. Per i naviganti che stavano mesi in mare ero una panacea. Combatto lo scorbuto.
  • Niente altro?
  • Tu mi prendi in giro, ma non sai neanche che io ho una origine divina. Sono figlio di una ninfa e del dio dei laghi. Sono morto e grazie alle lacrime di mia madre sono stato riportato in vita, trasformato in una pianta affinché potessi restituire agli uomini i doni che erano nel mio essere… Altri raccontano che sono nato nella terra e dalla Terra in onore delle nozze di Giove e di Giunone. Mi confondono spesso con i pomi d’oro, ovvero le mele, cresciute nel magico e mitologico giardino delle Esperidi.
  • Scusami non immaginavo tanta ascendenza!
  • Mi piace pensare anche di essere una metafora della vita. Col colore giallo della mia buccia rappresento la gioia, la solarità, mentre, il bianco che riveste i miei spicchi, è amaro, per non parlare poi del mio succo, aspro, ma benefico. Spesso dietro la gioia si nasconde il dolore e viceversa. E pensa ai miei semi. Hai mai fatto caso che sembrano lacrime solidificate? Ebbene, sotterrale e da queste nasceranno nuove piante. Il ciclo della vita che non smette mai di far girare il mondo!
  • Ti sono grato di tutte queste informazioni, ma ne hai da darmi per qualche uso pratico?
  • Certamente!  Sbucciami e metti la buccia sulla piastra rovente  Profumerà la casa, oppure dopo avermi “ bruschettato” polverizzami! Diventerò polvere di limone che potrai unire a tutte le impanature.  Lasciami seccare al sole, mettimi in un sacchetto di garza e appendimi nell’armadio. Ti proteggerò dalle tarme. E poi distruggo gli ossidi del rame e dell’argento. Spremi il mio succo su una spugnetta, unisci un po’ di sale fino o un cucchiaino di bicarbonato, passale sul tuo oggetto e  vedrai che lucentezza!
  • Mi piace! Continua!
  • E poi sono simpatico!
  • Simpatico non so, presuntuoso di certo!
  • Ma no! cosa hai capito?
  • Versa  il mio succo in un bicchierino, intingi una penna col pennino, sai di quelle che si usavano una volta, e poi scrivi!
  • Ma non si vede nulla!
  • Aspetta, donna di poca fede!. Avvicinami alla fiamma di una candela e vedrai apparire le tue parole. Così come facevano in tempo di guerra i soldati per mandarsi messaggi cifrati.

E mi hanno chiamato inchiostro simpatico.

Prima di lasciarti però,  devo ancora dirti una cosa:

Quando mi avrai ben spremuto, non fare come tutti che dopo avere usato qualcuno,  lo gettano, anzi, tu dammi nuova vita come contenitore, come salsiera per una buona salsa al limone, come coperchio sulla coppa della macedonia e  soprattutto usami per cancellare la ruggine. Quella sulle camicie, ma anche quella che si nasconde tra le pieghe dell’anima, e quando mi vedrai sugli alberi, coglimi evitando le spine che a volte sono sui miei rami.

  • Dici a volte, ma non le hanno tutte le piante?
  • Nooo, Le piante pur essendo imparentate tra loro, non possiedono le stesse caratteristiche, alcune hanno le spine,  altre no  e guarda che ambedue possono dare frutti succosi, ma come nel vostro mondo, ci sono famiglie con personaggi eterogenei, che non vuol dire, uno sia meglio di un altro, solo che per alcuni bisogna usare cautela per non farsi pungere.!
  • Mi dici ancora qualcosa? Vedo che sei anche filosofo!
  • Ma no!  Cerco semplicemente di dare una ragione alle mie essenze, trasferendole nel mondo umano. Adesso però ti lascio bere in pace la tua limonata, ma prima, ricorda che se lo regali doni anche vitalità, positività, amore per la vita e per un amore fedele e duraturo. E se mi sogni, invece, avrai ricchezza e prosperità!!!

Il cestino è ancora lì con i limoni gialli, la pietra grigia, il glicine blu. Ed io… dove sono stata?

Nadia Farina

(-Limoni-Foto di Nadia Farina)

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