Gio. Mag 2nd, 2024

Ho scritto 250 pagine di un libro, utilizzando la tastiera del computer. Le ho ricopiate per correggere, aggiungere, togliere… arrivata a pag. 226, la pagina è diventata totalmente bianca. Nessuna possibilità di recupero. Tutto il lavoro è andato irrimediabilmente perduto. A nulla è valso l’intervento di un tecnico, a nulla i consigli di amici più o meno esperti, che anzi, mi hanno raccontato eguale disavventura.  Mi sono detta che forse, avrei fatto ancora meglio nel riscrivere ogni cosa,  e che c’è una ragione per tutto; non lascio mai da parte quell’ottimismo che mi caratterizza, ma certo è che il lavoro da fare ed il tempo necessario per riscrivere, non è poco. Mi sono chiesta dove potevano essere sparite tutte le parole, le immagini… ed ho provato un forte senso di stordimento.

All’improvviso, come spesso mi accade, ho visto la Memoria, l’ho vista materializzarsi come persona, confondersi tra mille veli, bianchi neri, colorati.

–        Perché mi hai fatto questo scherzo? Perché mi hai regalato un foglio che ti ha cancellato?

–        Io non c’entro! Hanno voluto chiudermi in un computer, in uno smart! E non si sono più fidati di me! Non lo sai forse, che nei computer, nei cellulari, ogni tanto devo essere ripulita e magari sversata su degli aggeggi esterni? Peggio per tutti se non lo fanno!

–        Aggeggi?

–        Ma sì dai! Dischetti di metallo o, guarda come parlo difficile, Le pen drive. Pensa come ero bella e pulita e …a portata di mano! Con me, nero su bianco, non perdevi mai nulla.

–        Cosa stai dicendo? Il progresso è andato avanti. Pensa se si fosse fermato alla carta e alla penna soltanto!

–        Ma queste non ti avrebbero mai tradito! Forse, non ci saranno più polverose cataste di fogli di carta che però, vergati a mano, incidevano anche la personalità di chi scriveva. Adesso che ci penso: Hai una rubrica cartacea in cui conservi tutti i nomi, gli indirizzi, i numeri di telefono?

–        No di certo! Sarebbe un inutile e faticoso lavoro. Ho tutto nella rubrica del cellulare

–        Brava! E se dovesse rompersi? Bloccarsi? Non hai pensato che potresti perdere tutto?

–        Ma no! Non può succedere!

–        Non hai appena detto che tutto il tuo scritto è svanito nel nulla?

–        Hai ragione! Ci penserò. Ma visto che sei qui, per favore, parlami di te!

–        Cosa vuoi che ti dica?

–        Come sei, cosa rappresenti per noi, piccoli esseri umani.

–        Io sono quel baule di conoscenze, esperienze, in cui racchiudo i ricordi, perché i ricordi non possono esistere senza di me, ma io sono in grado se lo voglio, di cancellare i ricordi. Questi sono frutto di emozioni, belli o brutti e alle volte si rifiutano e non vengono alla mente, ma Io, invece, sono un deposito di dati, di fatti e sono spesso sociale, pubblica. Pensa ai giorni della memoria, che vengono segnati sui calendari perché vengano onorati. L’olocausto ad esempio, che è bene ricordare perché nei campi di concentramento si facevano esperimenti anche sul cervello per cancellarmi, per manipolare le menti ed i loro ricordi.

–        Questo è mostruoso! Ma anche la natura, con la demenza senile, con l’Alzheimer, ti distrugge.!

–        E’ il mio più grande dolore. Io vorrei continuare ad esistere, invece, qualcosa me lo impedisce. Seguo gli studi degli scienziati affinché trovino presto una cura e mi do loro con tutta l’anima perché scavino anche nelle ricerche di chi li ha preceduti. 

–        Scusami, non volevo rattristarti!

–        Non preoccuparti. Vedi i veli di cui mi rivesto? Sono quelli che uso per difendermi dai pensieri tristi. Poi però regalo i ricordi attraverso un oggetto, un profumo, una parola, una canzone! Regalo le chiavi che aprono tutta una storia.

–        Sì, ed è inaspettatamente piacevole, a volte però, la mente seleziona i ricordi, senza motivo apparente e non sempre ne conosciamo la ragione.

–        Ti ho appena detto che basta un nonnulla per ricordare quello che vissuto, è sembrato un piccolo avvenimento, che però è stato in grado di cambiare la vita. Dentro di me vive tutta la vita di un essere umano, e anche se pensa di non ricordare nulla, io metto in moto le celluline grigie, come diceva Poirot, l’investigatore inventato da Agata Christie, e chiarisco momenti che possono sembrare bui o inesplicabili.

Lo sapevi che uno scienziato ha creato un disegno per spiegare come vivo nelle menti? Tante ciotole racchiuse in una cornice insieme a dei sassi bianchi. Le ciotole sono i ricordi, mentre i sassi, sono le memorie dimenticate.

–        Io non voglio dimenticarti!

–        Il futuro sta facendo irruzione nelle vostre vite. Con prepotenza le nuove tecnologie travolgeranno  anche il presente ed il passato,  che non saranno mai più ciò che erano. Cambierà anche il modo di vivere e di sentire  il tempo, ma se vorranno andare avanti non potranno fare a meno di me. Devono in qualche modo cercare di salvarmi, di non perdermi.

–        Come faccio a tenerti sempre con me?

–        Esercita il pensiero, gioca con il pensiero. Vivi il pensiero e sarò con te!

Nadia Farina

(nella foto: -Caselle della memoria- di Nadia Farina)

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