Gio. Apr 18th, 2024

A volte ho l’impressione di essere diventato il custode di un museo. Un museo vuoto, senza visitatori, a cui faccio la guardia solo per me.
(Haruki Murakami)

Faccio mia questa frase di Haruki Murakami, scrittore giapponese di cui mi sono innamorata dopo aver letto Kafka sulla spiaggia del 2002, perché è questa la sensazione che mi ha accompagnata per lungo tempo. Questo lungo tempo vissuto da noi tutti e che ci ha visti privati del luogo in cui l’Arte respira e trasmette bellezza: il Museo.

Oggi che finalmente ci viene restituito, e speriamo senza più privazione, mi sono divertita a cercare alcune frasi di personaggi famosi  che riguardano questo luogo sacro. Questo tempio della cultura.

Prima però vorrei ragionare con voi sul termine stesso di Museo che non ha sempre avuto questa valenza “democratica” tanto da essergli stata dedicata una data, il 18 maggio, per celebrarlo in tutto il mondo. Nell’antichità infatti non esistevano musei così come li intendiamo oggi, e non perché non si apprezzasse il bello e non si collezionassero oggetti di grande valore, ma lo si faceva in luoghi privati, a cui non a tutti era permesso accedere.

Ma cosa vuol dire la parola Museo? Chi mastica un po’ di greco sa che deriva da mouséion  ( Μουσαῖος ), cioè luogo dedicato alle Muse, figlie di Zeus e Mnemosine:

Clio, Euterpe,Talia, Melpomene, Tersicore, Erato, Polimnia , Urania e Calliope. Protettrici di tutte le Arti.

Il primo Museo, come luogo di cultura, fu quello di Alessandria d’Egitto, fatto costruire dal faraone Tolomeo Filadelfo alla fine del IV secolo a.C. e conteneva una biblioteca, un osservatorio astronomico e vari strumenti e materiali di ricerca, ma era frequentato solo da una ristretta cerchia di studiosi e artisti.

In epoca romana iniziò il gusto per il collezionismo di opere d’arte, provenienti da bottini di guerre di conquista ed esibiti per accrescere il proprio prestigio personale.

Nel Medioevo le stesse chiese e conventi divennero “musei” per la grande quantità di opere d’arte conservate e preservate dal saccheggio.

Il collezionismo scientifico si diffuse in modo particolare con L’Umanesimo e le mirabilia, cioè le stanze delle meraviglie, raccoglievano raccolte stupefacenti e rare. Spesso si trattava di oggetti meccanici di incredibile ingegnosità.

Il mondo moderno, con la consapevolezza dell’importanza della conoscenza, nacque però nel Settecento, quando la curiosità verso la scienza e le arti spinse uomini colti, ma anche gentildonne, a viaggiare per visitare collezioni di cui si era sentito parlare.

I Musei cominciarono così ad aprirsi e a diventare luoghi da visitare e non riservati solo ad una piccola cerchia di raffinati fruitori, ma divennero pubblici come il British Museum di Londra  del 1753, o la Galleria degli Uffizi di Firenze del 1737.

Si raggiunse il massimo della  modernità col Museo del Louvre di Parigi del 1793, nato con l’intento filantropico di diffondere l’Arte a tutti perché patrimonio pubblico di cui goderne.

Di questo dobbiamo essere grati alla Rivoluzione francese di cui il nostro mondo moderno è erede.

Oggi infatti i Musei di tutto il mondo, nelle loro diverse peculiarità,  sono i luoghi attraverso cui si diffonde la conoscenza, usando varie modalità quali mostre, visite guidate, conferenze . Con la nascita e la diffusione del mondo digitale, la possibilità di accedere ai luoghi dell’Arte si è amplificata. Lo abbiamo potuto riscontrare durante questo ultimo anno in cui l’accesso fisico ci è stato impedito a causa della pandemia. Abbiamo potuto, attraverso la rete, visitare mostre, assistere a conferenze, esplorare gallerie e riempirci gli occhi di bellezza.

Dobbiamo ammettere però che entrare fisicamente in un museo e restare incantati davanti ad un Monet, ad un suo paesaggio illuminato di ninfee, non può essere sostituito da nessun surrogato.

Siamo rimasti solo in attesa di poterci tornare. Finalmente.

Ed ecco ora alcune frasi che ho rubato qua e là e che per me hanno una grande profondità di significato e intento.

  • Un museo è un luogo dove si dovrebbe perdere la testa ( Renzo Piano)

Ricordo che questo nostro grande architetto di fama mondiale, vincitore di numerosi premi tra cui il Premio Pritzker consegnatogli da Bill Clinton alla Casa Bianca nel 1998, è stato uno dei creatori del Centre Pompidou di Parigi, un museo costruito come una vera opera d’arte.

  • I veri musei sono quei posti dove il Tempo si trasforma in Spazio

( Orhan Pamuk)

Pamuk  è tra i maggiori romanzieri turchi contemporanei. Insignito del premio Nobel per la Letteratura nel 2006. Nel suo meraviglioso romanzo Istanbul racconta la sua città con malinconia e lirismo, come in un film in bianco e nero.

  • Noi siamo la nostra memoria,
    noi siamo questo museo chimerico di forme incostanti,
    questo mucchio di specchi rotti.
    (Jorge Luis Borges)

Borges, si sa, è uno dei più grandi scrittori. Iniziatore del  realismo magico con l’opera Historia universal de la infamia.  Fu anche poeta, saggista, filosofo e accademico.

  • Voglio terminare questo mio articolo con la poesia di Julio Cortàzar, scrittore, poeta drammaturgo argentino, stimato da Borges. I suoi scritti, a tratti fantastici e metafisici, scavano in profondità nell’animo umano.

Il suo capolavoro: Rayuela.

Cerco la tua somma, il bordo del bicchiere in cui
il vino si fa
luna e specchio,
cerco quella linea che fa tremare un uomo
nella sala di un museo.
(Julio Cortazar
)

Auguro a tutti voi: Καλός  Μουσαῖος

Anna Bruna Gigliotti

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