Lun. Apr 29th, 2024

Premessa

Sostenuta da insaziabile curiosità e da infinita passione, attraverso gli studi sui simboli, sugli archetipi, ho intrapreso la strada della ricerca alchemica. Cosa fosse non mi era chiaro. L’alchimia e i suoi aggettivi così ampiamente utilizzati, credo, senza una base di vera conoscenza, mi hanno spinto a cercare di comprendere a fondo i veri e più nascosti significati alchemici. Presto però, mi sono resa conto che è pura utopia,  svelare i suoi segreti,  ma poiché la volontà di comprendere è  già un buon veicolo per entrare in una vita migliore fatta di libertà non solo di pensiero, di amore e di attenzione alle piccole cose, che fanno grandi la vita stessa, ho cercato di evolvermi  e di sublimare la mia ricerca e fame  di conoscenza, sapienza, speranza nella luce, così come faceva l’antico alchimista, che forse, non raggiungeva la trasformazione del vile metallo in oro, ma attraverso le fasi delle operazioni alchemiche e le sue simbologie: le stagioni, le età dell’uomo, i suoi amori, i suoi umori, toccava le alte vette del cielo interiore. Cosa ho imparato? A non smettere di cercare, a non dare nulla per scontato, a guardare le cose con il molteplice punto di vista. Ragione questa, che mi ha portato a scrivere e poi a pubblicare, a piccole dosi,  la storia dell’alchimia, degli alchimisti e altro ancora. Questo è il primo articolo di una serie che spero attragga ed interessi i lettori.

Nadia Farina

Perché il verde è il colore dell’equilibrio e della speranza?

Nella Genesi si parla degli angeli decaduti e il mito racconta che per garantirsi la discendenza, avrebbero portato sulla terra l’Alchimia, detta anche Arte della Musica- Arte Sacra- (perché praticata all’ombra dei santuari nell’antico Egitto), e  Grande Arte o Scienza Immaginaria (libera le immaginazioni della creatività e della psiche) L’Alchimia, detta anche Scienza Della Immortalità, persegue l’utopia dell’immortalità del corpo che può rinascere un’altra volta purificato dalle scorie della materia, aiutato dall’anima immortale.

Personificazione grafica della Alchimia, era una Donna, poiché alla donna si attribuiva maggiore capacità di immaginazione, era nera ed alata (Il colore nero allude alla prima fase dell’Opus alchemica, che si dice figlia del Sole e della Luna.)

Un serto di foglie le circonda il capo e allude alla Viriditasche coronerà il successo e al verde, colore della vegetazione, della vita e della speranza. ( Il verde è il colore al centro dello spettro solare e tocca in egual misura la distanza tra il cielo e le profondità della terra. )   Le ali nere riecheggiano l’angelo caduto  (Lucifero), che da celestiale diventa nero, nonché indicano la possibilità di innalzarsi in volo per raggiungere il successo dell’operazione. Tra le mani portava una borsa che celava un Segreto, lo avrebbe rivelato solo a colui che fosse capace di dare risposte alle sue domande. L’Alchimia era infatti una scienza ermetica, destinata ai soli adepti. La Borsa Chiusa, oltre a contenere il Segreto,probabilmente si riempirà del simbolico oro.

La leggenda attribuiva all’Alchimia una fonte soprannaturale, maledetta e prestigiosa insieme. Un tempo lontano l’Homo divinans magico, l’indovino, ha preceduto l’homo faber, l’artigiano, il dotto,  a dimostrazione che lavoro e magia erano strettamente associati. Le origini dell’Alchimia, infatti,  risiederebbero nella tradizione della lavorazione dei metalli che venivano trasformati con il fuoco dai fabbri che si tramandavano esperienze e segreti da padre in figlio. Avere il potere di cambiare la materia donava loro una sorta di mistero e generava timore ed inquietudine per cui venivano relegati in caverne,  nascosti agli occhi dei più (il dio Vulcano, sprofondato nell’Etna).

Già nel 2000 a.C. nella Mesopotamia centrosettentrionale, furono scoperte le possibilità di trasformare un minerale martellandolo e surriscaldandolo con il fuoco, piegarlo quindi al volere dell’uomo.  Ma in quale paese sarebbe apparsa l’Alchimia propriamente detta?  Le sue radici affonderebbero nell’Egitto faraonico, per essere poi “coltivata” dagli arabi. All’inizio dell’VIII° secolo, miti egizi, greci, alessandrini, tradizioni cinesi… confluirono nella cultura araba.  Molte parole infatti sono di derivazione araba: Alcool, Alcali, Elisir, Alambicco, Alchimia- El kimiya,  Aludel, Atanor… Nel XII° secolo grazie anche alle Crociate, vi furono molti scambi culturali tra il mondo cristiano e quello islamico cosa che in qualche modo influì sulle modalità della ricerca degli alchimisti, detti anche  Operatori della Grande Opera.

Si conosce invece con certezza la data di nascita dell’alchimia medioevale. L11 febbraio 1144: Roberto di Chester tradusse in latino dall’arabo il Libro della Composizione di Alchimia. La scienza che si avvale di numerosi simboli, che, se pure trasformati, manipolati, diversamente interpretati, affondano le loro radici negli strati profondi dell’inconscio collettivo. Non si spiegherebbe altrimenti perché la maggior parte dei simboli, pur essendo antichissimi, hanno una risposta confermata dalla fisica  e dalla scienza.

A questo proposito, Paracelso, grande alchimista del “500, scrive:

L’uomo ha un laboratorio visibile che è il suo corpo, e uno invisibile che è la sua immaginazione. Il sole emette una luce che anche se impalpabile e inafferrabile può scaldare al punto da accendere il fuoco per concentrazione, così l’immaginazione esercita i suoi effetti sulla sfera che gli è propria e fa germinare e poi sviluppare forme tratte da elementi invisibili. Come il mondo non è altro che un prodotto dell’immaginazione dell’anima universale, l’immaginazione dell’uomo, che è un piccolo universo, può creare le sue forme invisibili e queste possono materializzarsi.

L’Alchimia, vista come una religione sperimentale, ma concreta, conserva il fascino della ricerca in cui si incontrano difficoltà e tentativi di ogni tipo e diventa metafora della vita che tende all’illuminazione della coscienza, la Liberazione dello Spirito e del Corpo e alla conquista immateriale della ricchezza spirituale, ovvero della Sapienza; coltiva infatti, la grande Utopia di realizzare l’oro in termini spirituali o psichici. Cambiare se stessi per redimere il mondo.  Fu per questa ragione che i testi alchemici furono, e sono necessariamente oscuri ai più.

Non bisogna però dimenticare che l’Alchimia è una operazione filosofica ma anche pratica, ridurla al concetto di semplice e solo spiritualismo è un errore che i Maestri invitavano a non fare.

L’ Alchimia è immaginata su un pentagramma musicale, legandolo al Pentagramma geometrico che è anche il simbolo grafico dei quattro elementi: Terra-Acqua- Aria- Fuoco, detta anche Arte della Musica poiché i suoi testi non facilmente decifrabili, nella lettura sembrano seguire un ritmo musicale, che quando anche non perfettamente compreso, coinvolge al pari della musica ed è capace di trasportare l’uomo nel mondo dei ricordi o dell’oltre sconosciuto.

Poiché I suoni sono catalizzatori molto potenti e creano le forme visibili e invisibili, gli alchimisti, che ben ne conoscevano il potere, sotto il segno di Venere, la bellezza per antonomasia, e  con l’insieme dei  quattro elementi, cercavano recitando, sillabando, cantando formule magiche, di ottenere speciali vibrazioni nel corso delle varie operazioni, per creare così l’ Unione alchemica fra Musica e Armonia perché l’Armonia è Musica  e la Musica è Armonia. L’Armonia nasce dall’Amore e dall’Armonia nasce l’Amore. Insieme creano Musica.

E’ Amore la musica della natura con lo stormire delle foglie di un albero, con lo sciabordio delle onde del mare,  con il rotolare delle pietre nell’acqua di un fiume che scorre, con  il canto degli uccelli… Quando gli uomini primitivi battevano sui tronchi cercavano una comunicazione con l’altro e cercare la comunicazione è una forma di Armonia. Gli uomini emettono vibrazioni e comunicano attraverso frequenze energetiche e con queste si mettono in correlazione con le forme esistenti nell’Universo. Forme che con i suoni possono cambiare, fondersi, dividersi;  sono infatti in grado di modificare la struttura molecolare di una sostanza. Un esempio per tutti, il bicchiere di cristallo che con la nota giusta, cade in mille pezzi.

Musica e Colori  in Alchimia sono la rigenerazione dell’uomo.

Continua…

Nadia Farina

(Nella foto un’Opera di Nadia Farina)

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