Sab. Lug 27th, 2024

Senza mito ogni civiltà perde la sua forza“. Tocca scomodare Nietzsche per spiegare ciò che sta accadendo in queste ore e senza sosta da ieri pomeriggio. Chi fa ironia, o sarcasmo, sull’evento o sulle reazioni, perde in realtà un dato di estremo interesse. Perché la morte della Regina, e la commozione che essa sta suscitando, non ha nulla a che fare con un qualche presunto o sospetto sentimento monarchico. Ed evocare, come si legge qua e là, questo o quel dato episodio di cronaca o storia politica c’entra ancora meno. Dietro l’omaggio a Elisabetta II non c’è la storia politica del suo regno (ammesso che essa possa ascriversi a lei e non ai diversi governi che si sono succeduti sotto di lei) e nemmeno la monarchia. La dimensione a cui questo lutto si rivolge è qualcosa di assai più profondo. Qualcosa che racconta un aspetto del Potere, con la maiuscola appunto, di cui le generazioni viventi non hanno ricordo. Un mito, di cui si sente la mancanza, perché la sua assenza ci fa sentire, individualmente e collettivamente, più deboli. Il potere sottratto al clamore, il potere di simboli che sono evidenti senza bisogno di verbalizzarli. Un potere che vive di continuità, di permanenza, di trasmissione quasi senza transizione. Il mutamento è qualcosa che avviene a un diverso livello e, rispetto a ciò che muta, questo potere rimane muto. Non è per nulla casuale, nemmeno oggetto di ironia, che ciò avvenga rispetto alla regina del Regno Unito. Perché, lo si voglia riconoscere oppure no, quello è stato a lungo e fino a pochi decenni fa (e per l’inconscio collettivo quel passato recente è ancora presente) un centro di irradiazione, uno dei fuochi attorno a cui gravitava la storia della civiltà. Non è un caso che questo sentimento sia particolarmente forte qui da noi: uno Stato unitario giovane e una nazione da sempre dominata da divisioni laceranti. In cui le poche, pochissime figure davvero unificanti mai hanno a che fare col potere, coi vertici dello Stato, più spesso con il mondo della cultura, dello spettacolo, dello sport. Non cogliere questo dato, ovvero l’omaggio al Potere che si manifesta, significa non cogliere lo stesso sentimento che domina gli animi, non solo dei cattolici, non solo dei cristiani, quando l’oggetto di questi moti spontanei e sentiti è il/un Papa. Senza mito, senza miti ogni civiltà perde la sua forza.

Alessandro Porcelluzzi

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