Sab. Dic 7th, 2024

Nonostante il sesso sia generalmente considerato un’attività finalizzata esclusivamente alla soddisfazione del piacere, questa definizione è alquanto superficiale e riduttiva: in realtà si tratta di molto di più.

Cerchiamo allora di capire cosa rappresenta e qual è la sua importanza nella relazione di coppia.

Il sesso ha una funzione fondamentale nell’avvicinare e tenere insieme i due partner poiché, oltre a soddisfare la richiesta di piacere, risponde ad un bisogno più profondo, che è quello di sentirsi accolti ed accettati. Rappresenta uno spazio esclusivo per la coppia, scevro da influenze esterne, nel quale ciascuno può esprimere se stesso senza riserve, rivelando i propri bisogni e desideri senza timore di essere giudicato: l’occasione di poter essere se stessi senza filtri e scoprire che si può essere accettati come si è.

Intimità e complicità sono necessarie a determinare il buon funzionamento della relazione, e il sesso rispecchia in gran parte lo stato di salute e benessere della coppia. Un buon funzionamento della sessualità non risulta correlato ad aspetti quantitativi o a specifiche modalità, quanto piuttosto alla capacità di entrambi i partner di costruire e mantenere questa intimità. L’intimità è un forte legame affettivo che include responsabilità e fiducia, condivisione di emozioni e sentimenti, attenzioni reciproche e comunicazione. E’ la capacità di aprire se stessi e permettere agli altri di conoscerci, in maniera profonda. Il modo in cui ognuno si sente con se stesso e con il partner ha un impatto maggiore di quanto non abbia la stimolazione sensoriale. I sentimenti, propri e del partner, hanno più incidenza, sulla funzione genitale e sull’orgasmo, delle sensazioni fisiche. Questo rende l’essere umano influenzabile dalla qualità della relazione in cui avviene il rapporto sessuale. La sessualità diventa così un termometro della relazione con se stessi e con il partner, una finestra attraverso cui osservare e conoscere a fondo se stessi, il partner, la relazione, i nodi da risolvere e il potenziale da sviluppare.

Una sessualità carente e/o insoddisfacente, può generare negli individui sentimenti di rabbia e depressione, può indurre a sperimentare un senso di rifiuto e incidere in maniera anche drastica sull’autostima e, in alcuni casi  può portare perfino alla rottura della relazione stessa. Anche le occasioni di desiderio non corrisposto possono essere fonte di disagio e generare comportamenti di chiusura e ostilità. Può accadere che il desiderio sessuale non riesca ad essere espresso in maniera chiara e diretta, così ci si sente come respinti e il senso di frustrazione è tale da non riuscire nemmeno a protestare o anche semplicemente a domandare al partner il motivo del suo rifiuto. Il partner frustrato non riesce a parlarne, perché non sentirsi sessualmente desiderato equivale a non sentirsi accettato; ciò può indurlo a comportarsi male, a chiudersi in sé, a spostare i conflitti su altri aspetti del rapporto. Talvolta il motivo per cui uno dei partner rifiuta il sesso può essere imputabile ad un problema che non riesce a condividere con l’altro: una carenza di attenzioni, il bisogno di un ascolto più empatico… L’ uomo può sentirsi poco apprezzato nei successi professionali; la donna, poco supportata nella gestione del ménage familiare. Più specificamente può esserci invece un bisogno di esprimere le proprie fantasie sessuali in qualche misura inibito, o di fare sesso in una maniera meno scontata e più stimolante. Le difficoltà nella sfera sessuale della coppia possono anche essere correlate a disfunzioni di uno o entrambi i partner, alcune risolvibili, altre no. Ma ciò che rende la sessualità soddisfacente non è l’esclusivo corretto funzionamento degli organi interessati, bensì l’intima intesa di due esseri, nella loro complessità psicofisica. Il raggiungimento di un equilibrio soddisfacente è sempre possibile, a patto che la ricerca di esso avvenga su un piano di condivisione, mediante una comunicazione funzionale che prevede ascolto, attenzione, rispetto e considerazione di sé quanto dell’altro.

Nunzia Manzo

 

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