Sab. Lug 27th, 2024
Nella prima parte di dicembre, Spotify, tra i diversi interventi, ne ha annunciati vari, tra cui alcuni condivisibili come la lotta contro la stream manipulation e la cancellazione dei brani rumors, che ci trovano d’accordo,  ma ve n’era anche uno a nostro parere gravissimo: quello di non pagare nulla sotto i mille stream a brano. Una decisione unilaterale inaccettabile che l’assemblea di AudioCoop, riunitasi subito dopo l’annuncio di tale provvedimento, ha deciso di segnalare alle autorita’ competenti. Tali introiti, infatti, quindi, a nostro parere riteniamo in modo illegittimo,  resteranno cosi’ nelle casse di Spotify con grave danno  per circa 150 milioni di brani presenti sulla piattaforma, saecondo alcune indagini realiczate da alcuni media dopo tale annuncio, e  per un valore  si stima di alcune centinaia milioni di dollari l’anno che resterebbero cosi in pancia alla piattaforma e andrebbero quindi ad altre destinazioni diverse da quelle degli aventi diritto attraverso le legittime , magari seppur basse, royalties.. Come si evince, tutto questo avviene con grave danno verso gli aventi diritto e soprattutto le piccole realtà musicali che invece attingono a tale fondo, pur se ognuna con poche, ma vitali, risorse. Nello stesso periodo, Believe, comunicava, tra i suoi diversi interventi, tra cui alcuni condivisibili come la lotta contro la stream manipulation e la cancellazione dei brani rumors, la cancellazione di tantissimi brani dalla sua piattaforma prevalentemente caricati dalle piccole realta’ musicali senza addurre, ad avviso di tante realta’ musicali, valide motivazioni.  Per tale motivo abbiamo segnalato formalmente al Ministero della Cultura tali comportamenti di Spotify e Believe attraverso l’apposito modello di segnalazione che si utilizza secondo la delibera n. 396/17/CONS del 19 ottobre 2017. Attendiamo di essere convocati per una riunione su tale spinoso argomento che riunisca il Governo, attraverso il Ministero della Cultura con la Delega sui Diritti, l’Autorita’ di Controllo come l’AgCom, le piattaforme streaming e gli aggregatori digitali sopra citati, insieme alle piccole realta’ musicali da noi rappresentate. “Siamo di fronte ad un attacco a nostro parere  illegittimo  che colpisce soprattutto le piccole realta’ musicali del nostro paese” ha dichiarato il Comitato Direttivo di AudioCoop “Su tale azione  chiediamo un intervento urgente al Governo convocando i responsabili  della piattaforma a un tavolo di confronto al Ministero della Cultura per uno stop immediato di tali azioni che minano alla base il futuro della musica del nostro paese, rischiano di cancellare un importante parte del patrimonio culturale musicale del nostro paese degli ultimi quindici anni e per varare insieme di comune accordo una strategia per la tutela, la valorizzazione e la crescita della nuova musica italiana che parte dal basso in un’alleanza virtuosa e positiva tra creatori e produttori, piattaforme e aggregatori e Ministero della Cultura”.     


Comitato Direttivo di AudioCoop
segreteria@audiocoop.it   

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