Sab. Lug 27th, 2024

Questa è una lupa fotografata di recente nella Bassa Reggiana, in uno dei territori più antropizzati d’Italia e forse d’Europa. Ci siamo incontrati per qualche secondo, ero a passeggio con il cane, appena mi ha visto è scappata via, ma sono riuscito a ugualmente a fotografarla.​ In questi mesi sto imparando a conoscerli e c’è una cosa che ho capito:​ i lupi vivono liberi e forse per questo vengono tanto odiati e demonizzati.​

Il 16 dicembre abbiamo parlato del lupo nella Bassa Reggiana (a Novellara in una sala messa a disposizione del Comune) con l’esperto Luigi Molinari, in una serata molto partecipata, erano presenti più di 70 persone.

Vorrei fare un piccolo riassunto della serata, ma prima, ci terrei a dire che nella zona dove incontro i lupi, non vedo quasi più nutrie, mentre negli anni passati ne erano presenti in gran numero.

L’ esperto ha spiegato infatti che qui in Pianura Padana, dove erano presenti almeno fino al tardo Medioevo , i lupi mangiano soprattutto nutrie e scarti di allevamento, per cui cibo che mettiamo a disposizione noi.

Gli scarti di allevamento sono placenta e animali morti lasciati diversi giorni in letamaia di fianco agli allevamenti. Questo non andrebbe fatto, in quanto il lupo si abitua a stare nelle zone degli allevamenti dove mangia gratis e smette di cacciare.

Gli scarti di allevamento andrebbero smaltiti velocemente. Per i grandi allevamenti al chiuso che abbiamo qui non c’è nessun pericolo generato dal lupo,​ perché gli allevamenti, come noto, sono tutti al​ chiuso.

Per gli animali non in sicurezza ci sono comunque contributi regionali per mezzi atti alla prevenzione dagli attacchi da lupo. Inoltre ci sono anche risarcimenti.

Il lupo si sta adattando bene anche qui, nonostante l’ambiente non sia più quello di una volta, non ha paura infatti di strade, auto, trattori , case che vede come parte del paesaggio.

L’esperto ha toccato anche il punto delle predazioni sui cani , di piccola e media taglia, lasciati legati a catena per tante ore incustoditi nei pressi delle proprie casa. Non c’è nessun pericolo per i cani tenuti bene, ma se si lascia un cane abbandonato a se stesso per diverse ore fuori e soprattutto di notte, il rischio di una eventuale predazione è un pericolo concreto.

Poi, l’esperto, mostrando molte immagini, ha dimostrato che i lupi sono fortemente vittime di bracconaggio e di incidenti. Il lupo è specie protetta, chi uccide un lupo rischia anche la galera.

Il lupo, canis lupus italicus,​ è al vertice della catena alimentare con un ruolo molto importante per l’ecosistema, è grande come un cane pastore tedesco, quindi non molto grande. A differenza dei titoloni allarmistici dei giornali,​ sono tra gli animali selvatici che fanno meno danni nella ragione, ad esempio il picchio rosso che buca i tubi di irrigazione nei campi, soprattutto nel bolognese, fa più danni del lupo.

Ad oggi non ci sono attacchi di lupi a esseri umani (da secoli) , bisogna però NON dare dal mangiare ai lupi, diventerebbero confidenti, smetterebbero di cacciare, diventano anche​ potenzialmente pericolosi sé reclamano cibo.

Anche i rifiuti non andrebbero lasciati in giro.

Per chi dice che la caccia la lupo andrebbe riaperta perché i lupi non sono più in estinzione, viene ribadito il fatto che, purtroppo, a differenza di altri Stati, in Italia già parecchi​ lupi vengono abbattuti illegalmente e che le uccisioni legali che fanno in altri Paesi, non risolvono problematiche legate alle predazioni. Il canis lupus italicus fa centinaia di km in poco tempo, il lupo torna sempre, quello che conta sono i sistemi preventivi agli attacchi, strategie che, in moltissimi casi, hanno ridotto le predazioni sugli animali allevati quasi a zero.

Come si evince, gli oppositori al lupo sono generalmente i cacciatori che li vedono come competitor e hanno paura per i loro cani che durante la caccia possono venire​ predati dal lupo se lasciati incustoditi a vagare, a questi si aggiungono gli allevatori di pecore e capre, o chi fa alpeggio in montagna.

Purtroppo, a parte un allevatore, nessuno di loro era presente alla serata informativa, speriamo che in futuro si possa avere un dialogo costruttivo anche con questa categoria di lavoratori; un avvicinamento delle parti è non solo auspicabile, ma anche possibile… Non siamo nel Medioevo , abbiamo tecnologie e conoscenze che ci possono aiutare nella convivenza.

Grazie al tecnico faunistico Luigi Molinari di essere venuto fino a qui, per darci tutte queste informazioni. 

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