Mar. Mar 19th, 2024

Ho fatto un lungo viaggio nell’anima prima di arrivare a Napoli, mi sono lavata alla fonte della verità, che più bugiarda non ce n’è, perché è proprio lei, la verità, ad apostrofarmi:

“Che fai

Dove vai?

        Non mi vedi?

 Sono qui!

 Non girarmi attorno!

 Non avere timore!

 Avvicinati!

 Fatti guardare!

 Ehi tu!

 Osservami bene, perché potresti non riconoscermi se ti ponessi da un altro lato.”

Ed allora, come faccio ad essere sicura di raccontare nel modo giusto la città di Napoli? E soprattutto, pensi che sarà sincera?

  • Io ti do un consiglio: usa la tua capacità di osservazione, sii tu sincera per prima, non farti travolgere dai pregiudizi, dagli effetti cartolina, dagli stereotipi, che già dirlo, è una banalità, e poi, valuterai.”

Mi rimetto in cammino decisa a seguire i consigli della Verità. La giornata è bigia, di quelle che non sai se spunterà il sole o se invece si andrà incontro ad un temporale. Ma non mi avevano detto “Napoli la città del sole? In realtà sono a malapena coperta dalla mia giacca, non piumino, pensavo di non averne bisogno, ma mi stringo nelle spalle, metto le mani in tasca per riscaldarle e vado avanti. Certo il mare è bello, di una bellezza che incanta e che trascina verso l’orizzonte e subito, questa apertura mi conduce verso l’infinito. Sarà questo che fa di  Napoli una città unica? Parlo ad alta voce convinta che nessuno mi ascolti, ed invece?

  • Non credi di esagerare? Tante sono le città sul mare…
  • Chi parla?
  • Ma non volevi chiedermi una intervista?
  • Si si , ma…-
  • Ti sembra impossibile che ti risponda? Non meravigliarti, ho così bisogno di raccontarmi!
  • Ma se ti hanno raccontato in diecimila …
  • Ma mai per ciò che io sono veramente.. Pochi ci sono riusciti. Forse  qualche artista, forse…
  • E cosa sei?
  • Hai detto bene, il mare è parte integrante del mio essere, onde, cavalloni, bonaccia, risacca, sono io stessa, le mie abitazioni,  i miei abitanti. Tutto il mare è una metafora del mio essere, e questo mare solcato da tante di quelle navi che non si possono contare, che hanno condotto sulla mia terra infinite civiltà, è entrato nel DNA di ogni albero, di ogni uomo, anche di ogni pietra. Ogni goccia di cui è composto ha assorbito tutto il male e tutto il  bene di ogni popolo  che si è insediato ed il risultato sono io:  la somma di infiniti addendi e come dice Totò, è la somma che fa il totale. E non è una battuta. Nessuno guarda Napoli nel suo totale.
  • Eppure vorrei raccontarti senza cadere nello scontato, nell’ovvio, nel già sentito.
  • Potrei
  •  farti un elenco a cui è impossibile mettere la parola fine, ma ti faccio una proposta:

A tutti coloro che mi amano o che invece mi detestano , mostra il contrappunto dantesco. Chi pensa che nei vicoli ci sono i bassi in cui, come diceva Eduardo , il sole si vede solo in cartolina, ricorda che proprio in questi luoghi, hanno emesso i primi vagiti menti eccelse; a chi pensa che il panorama sia l’unica mia bellezza, mostra i palazzi, che raccontano  antica opulenza,  le fontane, le architetture; chi ha nella mente  l’habitat delle scene più truci de “la Pelle” romanzo  di Malaparte, regala la poesia delle mie canzoni, la letteratura di Eduardo, di Peppino, a chi pensa che sia retrograda ed incivile ricorda Matilde Serao, la prima donna a fondare e a dirigere un quotidiano;  a chi pensa ad una città sporca e disordinata, mostra il primo bidet che  è nato qui, nella reggia di Caserta, e sorridendo pensa che i francesi lo chiamavano chitarra, non immaginandone l’uso.  A chi pensa che…

  • Fermati! Non riesco a seguirti!
  • Hai ragione, mi faccio prendere dall’entusiasmo che scaturisce dall’orgoglio di tutte le prime volte che mi hanno vista partorire un’idea, un nuovo modo, diventando così, protagonista di una nuova esperienza,  di una nuova fonte di conoscenza.

Pensa a quanta gente c’è al  mondo, con gusti, esigenze, esperienze, curiosità, interessi…e posso soddisfarli tutti, tutti  troveranno  una risposta alle loro domande, alle loro richieste. Dalla botanica alla Medicina, dal cibo all’arte, dallo spettacolo al primo Cimitero  per tutti, dalla navigazione alla prima ferrovia, dalla prima città in cui esistevano più Conservatori  di Musica…ma basta! Apri un libro di Storia e cercami! Apri la pagina di Internet , ci sono tutte le prime volte che…

  • Mi spieghi allora perché si raccontano di te  soltanto la pizza i mandolini ed il male nelle sue più svariate accezioni?
  • Hai mai sentito parlare di quell’albero, uno solo, che cadendo fa un indicibile fracasso, mentre cento alberi crescono in silenzio non sono notati da nessuno? Solo quando saranno cresciuti aiuteranno con l’ombra del fogliame, con la ricchezza dei frutti.
  • Cosa vuoi dire?
  • Che l’importante nella vita come nella storia, quella piccola e nella Storia quella con la “S” maiuscola, conta il fare la differenza. Lo so, è molto triste, perché troppo spesso non c’è più sordo di chi non vuole sentire ed essere mal giudicati non fa certo piacere, ma se ogni tanto, qualcuno si prendesse la briga di raccontarmi per quelli che come dicevo prima, sono i suoi interessi, forse, e ripeto forse, qualcosa potrebbe cominciare a cambiare. Ma non pretendere di conoscermi fino in fondo, di capirmi fino in fondo, è davvero una grande presunzione. Sarebbe come voler cogliere la mela una seconda volta. Avresti in mano la conoscenza nella sua totalità. E’ impossibile.
  • E allora ti saluto, tornerò ancora, intanto sulla bancarella al lungomare, ho trovato un libro di Matilde Serao “ Saper vivere” tra leggende curiosità e galateo, mi dice più di tutte le trasmissioni che si arrogano malamente,  il diritto di raccontarti. Ciao!

Sono tornata alla fonte della verità. Aveva ragione, da qualunque parte la guardi, c’è sempre una verità, Ciò che conta,  credo di averlo capito, è il racconto fatto con onestà intellettuale.  Intorno nuvole nere, ma un raggio di sole ha creato un cerchio nel cielo che si riflette sulle onde del  mare.

Nadia Farina

Nella foto un’Opera di Nadia Farina

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