Gio. Apr 25th, 2024

La medicina è cura! Nessuna cura però è indolore. Talvolta la cura può essere addirittura più letale della malattia stessa. Questo accade ad esempio nei malati terminali di tumore quando le condizioni del paziente sono tali da presupporre che gli effetti collaterali della chemioterapia siano più funesti della malattia stessa. Il cancro allo stato terminale è un esempio limite, tuttavia questo principio viene attuato in tante altre patologie e soprattutto ogni qualvolta si deve procedere per un intervento chirurgico. Come ben sanno i chirurghi se operare apporta più vantaggi e minori complicanze, si prosegue, in caso contrario si scelgono soluzioni alternative.

Il dilemma tra beneficio e danno è una colonna portante su cui si poggia ogni principio di cura medica. Nella cosiddetta FASE DUE del contrasto alla diffusione del Coronavirus, non possiamo permetterci di sbagliare e soprattutto non possiamo rischiare che i danni sociali di tipo collaterale superino quelli dello stesso Covid19.

Non è deontologico parlare di suicidi quindi evito di dare indicazioni precise dei luoghi in cui in questi giorni molte persone si sono tolte la vita, un gesto estremo che, per diversi motivi,  intravede  nel coronavirus come un istigatore prioritario.

Poi c’è il problema della violenza domestica alimentata dalla convivenza coatta. In un mese oltre 1200 richieste d’aiuto hanno spinto gli addetti ai lavori  alla creazione di una chat per tamponare l’allargamento della piaga e aiutare le vittime. Inquietante è stato l’aneddoto in cui un padre ha picchiato sua figlia con una ferocia inaudita trascinandola per i capelli su di un marciapiede di una strada di Bari.

Inoltre ci sono i disturbi da stress post-traumatico dei bambini e degli adulti che non vanno sottovalutati,  insomma l’elenco degli effetti collaterali da contenimento della diffusione del coronavirus è lungo, e questo senza tenere presente quelle che sono legate al disastro economico , naturalmente,  ecco il motivo per cui non ci possiamo permettere di commettere più errori. La cosiddetta “FASE DUE” deve essere ponderata e le ripercussioni negative dovranno essere contenute al massimo anche perché a “bocce ferme”, si tireranno le somme e ognuno dovrà dare conto delle proprie azioni, i cittadini comuni, ad esempio, l’hanno già fatto restando in casa.

Antimo Pappadia

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