Sab. Giu 21st, 2025

Sono passati dodici anni da quando Papa Francesco si è affacciato al balcone papale, riuscendo a coinvolgere in una preghiera corale tutti i fedeli presenti in San Pietro e tutti gli spettatori  attaccati ai televisori. Sono passati dodici anni da quando guardandolo portare la sua croce di ferro e non quella canonica d’oro,  senza la classica mantellina rossa, ha  fatto comprendere che nulla sarebbe più stato come era prima. E sono passati dodici anni , da quando ho scritto questo pezzo:

Quando nasce un bambino tutti a chiedersi a chi somiglia, a chi somiglierà. Ieri, seguendo le varie trasmissioni e le parole, le più diverse, degli opinionisti  più o meno coerenti al ruolo di invitato in una sera così importante, ho percepito in tutti l’ansia di capire quali saranno le strade che il nuovo Pontefice seguirà, da qui la ricerca delle similitudini con i papi che lo hanno preceduto. Personalmente è il settimo papa che vedo eleggere e soltanto oggi, con l’esperienza della vita, ho compreso l’importanza di ciascuno e soprattutto il ruolo che ciascuno ha avuto nella storia.

Credo che il popolo cristiano e non, abbia bisogno della diplomazia di Pio XII , che proclamò San Francesco patrono d’Italia, della bontà di Giovanni XXIII, della necessità di andare ad incontrare la gente nella sua terra d’origine di Paolo VI( fu il primo papa ad andare in aereo),  della dolcezza pastorale di papa Giovanni Paolo Primo, della immensa umanità di Giovanni Paolo II  e infine della capacità teologica di papa Benedetto XVI.  Mi è piaciuto scorrere la storia di tutti questi papi e naturalmente non parlo delle controverse idee che a volte li hanno accompagnati, ho cercato in loro la parte più bella.

Adesso, facendo come il genitore ansioso, mi chiedo a chi somiglierà Papa Francesco, ma mi do anche una risposta: Come ogni bambino nascendo porta in sé  il DNA dei suoi avi, diventando però  un individuo a sé stante, così il nuovo papa  appena salito al soglio pontificio, saprà essere un Papa nuovo senza dimenticare le lezioni che la storia dei suoi predecessori gli ha insegnato. Somigliando a tutti e a nessuno nello stesso tempo. Questo io spero con tutto il cuore e la speranza diventa concreta quando mi ripeto il suo nome FRANCESCO. Nel Suo nome il destino della nuova Chiesa.

Oggi, di fronte alla Sua Bara, dove in tanti lo piangono e non sempre sinceramente, chiedo:

Ma chi è stato Papa Francesco? Un uomo tra gli uomini solo vestito di bianco, si definiva un peccatore e un fortunato di non essere tra gli ultimi, gli ultimi che ha sempre difeso. Ha inneggiato alla costruzione dei ponti tra le persone e rifiutato recisamente la costruzione di muri, ha promosso le inclusioni,  l’incontro tra le religioni fin dal suo essere Cardinale in Argentina dove conduceva una trasmissione al cui tavolo sedeva insieme a un Imam e un Ortodosso per discutere sulle diversità di opinione e di pensiero.

Ha vissuto un papato condiviso per dieci anni sottoposto alle critiche e al non sempre generoso giudizio di un altro Papa, le cui idee erano quasi totalmente contrastanti. Ha accolto l’omosessuale come essere umano che nessuno ha il diritto di giudicare. Ha invece denunciato l’omosessualità che si nasconde sotto l’abito talare con il coraggio di definirla “ frociaggine” e con questo termine denunciarne l’impudicizia e la vergogna  che offende la sacralità di un ministero. Definito coerente da più parti,  è stato il Papa della Gioia, della Tenerezza, della Misericordia.

 E’ stato un UOMO che ha professato Amore.  E’ stato un Uomo che ha cercato invano la PACE.

Nadia Farina

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