Ven. Mar 29th, 2024

José René Higuita Zapata (1966-…) è stato un portiere particolarmente estroso, funambolico sul campo e nella vita.

E’ rimasto nella memoria collettiva per aver raggiunto la notorietà nonostante una fisicità inconsueta sui campi di calcio, e a maggior ragione fra i pali (172 cm!, per 80 kg … una perfetto impiegato da calcetto & dopolavoro, se non fosse stato dotato di una capigliatura parimenti inconsueta: sfrenatamente “boccolosa”, e ai limiti del “rasta”).

Ma la fama “è legata soprattutto al celebre colpo dello scorpione, un modo tutto originale di parare da lui ideato: in pratica, esso consisteva nel lasciare andare la palla fin dietro la sua testa e colpirla in tuffo con entrambe le suole delle scarpe. (…). Avvezzo alla rete nonostante il ruolo, realizzò 3 gol in 69 partite ufficiali con la sua nazionale mentre in totale in carriera ha messo a segno la ragguardevole cifra di 48 reti” (da Wikipedia).

Come possa un portiere, oltretutto dotato di quella fisicità, arrivare ripetutamente al gol, è tema che i tifosi si pongono da decenni.

Ma questo articolo non è “per tifosi” e per “fan”, giacché la vicenda di Higuita assume una dimensione “emblematica”, oltre il calcio, ed oltre lo sport.

Egli è un emblema “spettacolare” dell’ “estro creativo” …

… laddove per “spettacolare” si intende “atleta che fa spettacolo”, ma anche e soprattutto che Higuita esprime l’ “estro creativo” in modo emblematicamente efficace; quindi: “spettacolare”.

Va da sé che ogni gioco ed ogni sport è intrinsecamente “creativo”, nessuno escluso. Nel calcio, sebbene siamo generalmente disposti a riconoscere la creatività soprattutto nella “giocata ad effetto” (il dribbling, il tunnel, il colpo di tacco, il tiro da posizioni impossibili) e nei giocatori provvisti di quei fondamentale (Pelé, Maradona, Messi, eccetera), va considerato parimenti creativo il “lancio lungo” del regista, in quanto capace di cogliere impreparata la difesa avversaria, o l’ “entrata a scivolata” dell’ultimo difensore, al fine di impedire la rete avversaria.

Se con Higuita parliamo di “estro” (“ardore della fantasia e dell’immaginativa che guida l’artista nella creazione dell’opera”: Treccani.it), è perché egli, per l’appunto, “arde” di creatività, di fantasia e di immaginazione …

… al punto di lasciarsi andare a scorribande lontano dai pali della porta, o al famoso “colpo dello scorpione”, che poco (nel primo caso) o nulla (nel secondo) hanno a che fare con un risultato da ottenere.

E’ ovvio infatti che una parata, o, al limite, un rinvio, saranno più accurati se fatti con le mani. Inoltre, il “colpo dello scorpione” avviene senza guardare la palla, pertanto il rischio di “epic fail” è veramente notevole:

https://blog.digichat.it/cosa-significa-epic-fail.htm .

Stiamo parlando di un “atto gratuito” di genere artistico, “surrealistico” (senza andare ad evocare più ingombranti antecedenti), che, in quanto tale, non può essere paragonato:

  1. a) alla “mano di Dio”, che è comunque “intervenuta” (se così vogliamo dire!) per fare un gol, superare il turno, e, al limite, irridere “gli odiati Inglesi”:

https://www.ilpost.it/2013/03/14/mano-de-dios/ ;

  1. b) o a gesti inconsulti scatenati dalla rabbia:

https://www.foxsports.it/2017/01/25/eric-cantona-22-anni-fa-calcio-choc-tifoso-crystal-palace/;

https://www.foxsports.it/2016/07/09/testata-zidane-dieci-anni-dopo-materazzi-ecco-mia-versione/ .

Su Cantona e Zidane, vedi pure:

https://it.wikipedia.org/wiki/Il_mio_amico_Eric ;

https://www.linkiesta.it/it/article/2012/09/27/la-testata-di-zidane-a-materazzi-diventa-una-statua-a-parigi/9721/ .

E’ interessante, e allo stesso tempo banale, correlare gesti e gesta dei calciatori con la loro personalità, ed anche coi guai in cui hanno finito per cacciarsi (Higuita non fa eccezione); ma io desidero evidenziare la differenza fra “atto orientato (comunque) al risultato” ed “atto gratuito” (non motivato neanche dalla rabbia!).

Intendiamoci, i suoi gol Higuita li ha segnati con merito, e a qualche obiettivo sportivo saranno pur serviti, ma ha scelto evidentemente la strada più insicura e complicata, per …

… per cosa? Verrebbe da dire: per divertire i tifosi, e per riportare il calcio alle sue radici di gioco e alle sue potenzialità di spettacolo. (In questo senso, un’operazione gemella la vedrei piuttosto nel jazz di Roland Kirk:

https://www.rsi.ch/rete-due/programmi/cultura/birdland/I-capolavori.-Rahsaan-Roland-Kirk-%E2%80%9CVolunteered-Slavery%E2%80%9D-1969-9104665.html ;

https://www.youtube.com/watch?v=e52m1OA5KRk&list=RDDrDvhxnz-xg&index=3 .)

Ma l’ “estro” e l’ “atto gratuito”, come la creatività, l’immaginazione, la fantasia, hanno le loro zone oscure, refrattarie all’analisi logica e razionale.

E quindi omaggiamo il campione:

https://www.youtube.com/watch?v=p-flTPSSvCw

… volendo, col sottofondo “epico” voluto dal suo “fan”:

https://www.youtube.com/watch?v=hxaJgyWTwqo

… senza tuttavia dimenticare che fra “epica” ed “epic fail” corre una linea sottile, che qualche volta si supera. Inevitabilmente:

https://riccardogazzaniga.com/higuita-e-milla/ ;

https://www.youtube.com/watch?v=tT790tEixVA .

Il “Re Scorpione” rimane comunque nella cronaca e nella storia, e forse (“si parva licet”) nella leggenda:

https://storiedicalcio.altervista.org/blog/higuita-rene.html .

 

Gianfranco Domizi

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