Ven. Apr 19th, 2024

Martedì 23 aprile, alla Branasserie, protagonisti Giovanni Fierro e Rosana Crispim da Costa.
La poesia, uno scambio culturale che ha visto protagonisti l’Italia e il Brasile, alla Branasserie (La Rana) di Reggiolo. In un momento storico in cui i temi della migrazione e della multiculturalità sono volani di riflessione, scavalcate da affermazioni “di pancia” (quasi sempre non condivisibili), la realizzazione di un evento di questo tipo diventa significativo.
Ospiti, due poeti, la brasiliana Rosana Crispim Da Costa e il goriziano Giovanni Fierro, protagonisti di un match decisamente diverso da quello cui siamo abituati. Al posto del pallone abbiamo infatti trovato la parola declinata in mille modi e sfumature diversi, evocatori di spazi sconfinati, oltre i preconcetti.
A dare il la all’ottava degustazione libresca della rassegna “LibriDine”, Uma poesia hojeantologia Brasil-Itália (Patuá Editora), raccolta bilingue di componimenti di autori brasiliani (Cà Berto, Cacá Mendes, Ingrid Morandian, Lígia Regina Lima) e italiani, legati al “Movimento dal Sottosuolo” (Andrea Garbin, Giovanni Fierro, Lisa Bortolato, Valeria Raimondi) con traduzioni di Rosana Crispim Da Costa.
La lettura in italiano della poesia di Giovanni Fierro – dalla voce dell’autore – “Polvere”, seguita dall’interpretazione di Rosana in portoghese, apre su una constatazione esistenziale che perviene a una conclusione tanto spiazzante quanto illuminante. In seguito Rosana ha letto “Lattice” di Andrea Garbin; l’impressione è quella del verso che ti stringe nella pressione di un gregge asfissiante.
Rosana ha sottolineato il valore dell’incontro culturale: gli autori presenti all’interno della raccolta non si conoscono personalmente, ma attraverso la poesia, diventando l’esempio edificante dell’arte che unisce mondi lontani attraverso un strumento potente, capace di imprimersi nella mente a partire dalla persistenza delle emozioni.
Rosana ha letto alcuni suoi componimenti in italiano e brasiliano, di cui un inedito, in cui ravvisiamo la forza di una parola musicale capace di scavare nel vissuto con grande sensualità.
Nel vissuto scava anche la poesia, resa in forma di prosa, di “Gorizia on/off” (Qudu libri), nuova pubblicazione firmata Giovanni Fierro. L’autore ha illustrato la genesi dei racconti, frutto di un anno di scrittura metodica sui Social (Facebook, nella fattispecie). Cinquantadue brani ci portano tra le vie di Gorizia, la città in cui Giovanni vive e lavora, scoprendo di volta in volta elementi quotidiani visti da una prospettiva inedita. Gli sguardi dell’autore veicolano la profondità di una visione capace di non farsi catturare nella rete delle apparenze consolatorie.
Come sottolineato anche da Rosana, la poesia più potente è quella del quotidiano. In essa sta il senso della bellezza, la semplicità capace di abbattere i muri. Già Pascoli, poeta “delle piccole cose” ci ha tracciato la via, eliminando gli orpelli retorici e i voli pindarici per dare spazio a un verso semplificato. Con l’attenzione alla poesia del quotidiano, torniamo quindi al punto di partenza. La semplicità, colta in tutta la sua bellezza, si fa percezione capace di essere compresa in maniera immediata, oltre le barriere. La poesia abbatte i muri: Rosana e Giovanni ce lo hanno ampiamente dimostrato. E ce lo dimostreranno ancora.

Roberta De Tomi

 

 

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